Nella scuola privata Hojo
High School,, si distinguono due categorie di studenti:
i Master, ragazzi provenienti da famiglie facoltose e ricche e gli
Honey, studenti di livello economico solitamente inferiore ai primi,
che in cambio del pagamento delle spese scolastiche devono obbedienza
ai loro Master e aiutarli ad arrivare al conseguimento del diploma,
con esito eccellente.
I protagonisti sono Kai
Renge, ricco e viziato rampollo di una famiglia agiata e Yuzuru
Hagino, una ragazza semplice e modesta che viene costretta ad essere
la Honey di Kai.
Anche se inizialmente la
ragazza viene vista dal suo Master come un giocattolo da usare a
piacimento, tra i due nasce l’amore. Questa è la trama.
Comincio dicendo che
questo “manga” è una grandissima cagata. E metto manga tra
virgolette, perché a farlo così sono capace anche io.
E con l’uso dei piedi.
Trovo varie recensioni di
questo manga su internet, dove viene descritto come uno shojo dalle
note molto forti, con temi profondi, diverso dalla classica storiella
tra i banchi di scuola e decido di leggerlo.
Con sorpresa, già dalle
prime pagine, ci sono mille colpi di scena.
Tutto comincia con il
litigio tra i protagonisti, lei cameriera a bordo piscina di un grand
hotel, ovviamente, mentre lui, cliente snob, che fa i capricci per
pagare. Nella foga di tutto, lei cade in acqua, lui se la porta in
camera in spalla, le dice di fare la doccia, dopo averla molestata
verbalmente: segue gran sorrisone di lei che è tanto fortunata da
aver trovato qualcuno che le permette di farsi la doccia.
Ora, quello che mi
verrebbe da dire è “ma sei nata deficiente o è a causa di qualche
malattia mentale sopraggiunta in seguito durante la tua vita di
imbecille, che pensi col culo?” e “quale persona normale si
farebbe la doccia nella camera d’albergo di un ricco stronzo che le
fa capire apertamente che vuole bombarsela?”.
Cito testualmente quanto
lui dice “Vuoi che ti molesti prima della doccia?”.
No, grazie. Segue calcio
nelle palle.
Ma a quanto pare la
nostra amica non è così intelligente, infatti un po’ irritata,
come se le avesse detto di essere grassa, va in bagno sbattendo la
porta.
E non la chiude a
chiave.
Proprio un gran genio
questa ragazza! Quale sarà il suo futuro: Harvard? Yale? Princeton?
Università di Tokyo? La Normale di Pisa?
No, forse il suo
quoziente intellettivo è troppo alto anche per la Normale di Pisa.
D’altronde, la Normale di Pisa è normale. Lei è il top
dell’intelligenza!
Dicevamo, lei
indispettita si chiude in bagno, ma prima di chiudere la porta,
sfoggia un sorriso a millecinquecentocinquanta denti che potrebbero
illuminare Las Vegas e si lava. Appena finisce vede che lui la sta
guardando.
Sì, guardando e non
spiando come farebbe un pervertito per bene. La guarda direttamente,
come a dire “sì, ti sto guardando e allora?”.
Un gentiluomo (colui che
forse, alla morte della zia preferita della protagonista, prova a
farsela. Non la zia, la protagonista).
Segue lotta con acqua,
che è un’arma veramente formidabile, soprattutto quando la doccia
ha quel gettino del cazzo debole debole.
Lui la prende e,
slinguandole pesantemente l’orecchio, le mette un orecchino e le
dice che ora lei è la sua schiava.
Eh?
Ah, è solo l'ennesimo
manga di questa ceppa. Continuiamo.
A quanto pare, nella
scuola che frequentano entrambi, c’è una classe particolare,
chiamata “dei nove fiori”, dove posso farne parte solo gli
esponenti delle famiglie più ricche e che hanno il cognome composto
da un kanji che corrisponde ad un nome di fiore. Sono gli unici che
possono avere un Honey e per affermare il loro diritti di proprietà
sul/la povero/a malcapitato/a, devono metter loro un orecchino con il
simbolo del fiore della famiglia.
Non bastava una
pisciatina per segnare il territorio? Forse pareva brutto orinare
sulle gambe della tipa. Vabbè.
No comment.
Il giorno dopo l’incontro
casuale/sessuale/surreale tra i due protagonisti, in cui lei viene
etichettata Honey, il genio va a scuola e ovviamente se ne frega del
fatto che abbia quel coso all’orecchio e arriviamo al primo colpo
di scena: lei è obbligata a fare l’Honey. Dai professori!
“Vabbè” – le
dicono- “tanto poi la scuola è aggrati!”. Anche i suoi genitori
sono d’accordo. Saranno genovesi.
Lei ci pensa e si
convince. Ma le continue molestie del galantuomo la fanno dubitare
sul voler continuare ad essere la sua schiava (sessuale).
Da tenere conto, che lui
al momento ci gioca proprio, non se la bomba, all’incirca, fino al
quinto volume (su otto).
Che tenacia!
Comunque, dicevamo che
lei comincia ad essere titubante, le si insinua il seme della
vergogna e un nuovo personaggio fa il suo ingresso: un altro riccone,
che fa parte sempre della classe dei nove fiori e che tutti i fottuti
giorni si veste in yukata o kimono.
Perché? Boh. A quanto
pare, in Giappone, la divisa può essere anche un optional.
La new entry, Chihaya
Yurioka, alias, il pirla in kimono, la tormenta dicendole che lui
sarebbe un Master migliore di quel mongolo di Kai, che non la
tratterebbe male e le parla di un’occasione irripetibile, per cui,
potrebbe smettere di essere la Honey di Kai e diventare la sua.
Questa possibilità è
l’Honey drops game : tutti gli anni, i componenti della classe dei
nove fiori, insieme ai loro Honey, partecipano a questo torneo di
basket e, il Master che arriva per ultimo, deve lasciare il suo
Honey.
Bella merda.
Il genio si focalizza (e
nemmeno con tanta difficoltà) sul fatto che deve giocare una
latrina, così arriva ultima e può diventare la Honey del pirla in
kimono.
Cominciano le partite, la
lotta è serratissima, talmente serrata che ad un certo punto, una
squadra in particolare, ricorre a dei mezzi impossibili per vincere:
i componenti mettono un bomba nella palla da basket (in una
situazione reale, qualcuno sarebbe morto e i colpevoli sarebbero
stati arrestati) e poi, cercano di trarre in inganno il genio (oh!
quanto è intelligente!) mascherando un armadillo da palla.
Se pensate di aver letto
male, non preoccupatevi: ho scritto proprio un armadillo.
Ad un certo punto, il
genio si rende conto di amare Kai, lo dice al pirla in kimono (che si
incazza non poco) e si salvano dall’eliminazione, così lei può
essere molestata ancora e ancora e ancora.
Qui, finalmente si scopre
che il pirla in kimono non è mosso da amore nei confronti della
povera e deficiente ragazza, ma dal fatto che lui ha sempre ammirato
Kai e che il genio non fa altro che far peggiorare la sua
reputazione!
Livello di omosessualità
latente: (fortemente) percettibile.
Ovviamente, lui non si
arrenderà.
Passano giorni felici di
molestie, arriva il compleanno del genio e fa il suo ingresso un
nuovo personaggio: Kajaka Shiryu, conosciuta anche come la
psicolabile.
Convinta di essere la
promessa sposa di Kai, vede com’è l’andazzo tra il genio e il
gentiluomo e decide di prendere le redini della situazione: si
trasferisce nella scuola frequentata dai due, ma nonostante anche lei
sia di famiglia facoltosa, non può entrare nella classe dei nove
fiori perché di fatto, non ha un kanji di fiore nel suo cognome e si
fa aiutare dal pirla in kimono, diventando la sua Honey.
Ora, nel fumetto ci sono
qualcosa come 5 volumi, se non esagero e non erro, di questa specie
di trapezio isoscele amoroso. Non voglio raccontarlo tutto, perché
mi sale un conato di vomito alla gola, quindi mi soffermo solo sui
punti salienti.
La squadra pirla in
kimono - psicolabile cominciano ad avere la meglio, aiutati anche
dal cameriere/maggiordomo/balia di Kai, segretamente innamorato della
psicolabile e che quindi farebbe di tutto per lei (il trapezio
isoscele amoroso diventa un pentacolo amoroso; pentacolo, sì, non
pentagono, perché solo una mente maligna e scoordinata potrebbe
architettare tutto questo): viene congelato il conto di Kai, i suoi
se ne vanno all’estero e nessuno paga la retta del genio.
Risultato 1-0 per il team
delle psicopatologie.
Il pirla in kimono fa
pressioni sul genio dicendole di essere la sua Honey, in quanto, non
è più Kai a pagarle le rette scolastiche, ma lui.
Cerca di violentarla a
scuola e non ci riesce per puro culo; riesce a portarsela a casa con
una scusa del cazzo (lui le ruba l’anello che Kai ha preso per lei
alle macchinette) e lì succede il fattaccio: il pirla in kimono la
violenta in modo strano, con del sesso orale, e le fa un succhiotto
tra le gambe per ogni volta che lei ha raggiunto il lieto fine;
gliene fa circa dieci.
Piccola parentesi su
quanto lei abbia cercato di difendersi: mentre lui le praticava il
tutto, le teneva entrambe le braccia con una sola mano. Due braccia,
una mano. Sembra il continuo di 2 girls 1 cup.
2-0 per gli psicopatici.
Il genio è disperato,
Kai cerca di mettersi in contatto con suo padre, il quale, visto che
ha sposato la sua Honey del liceo, probabilmente potrebbe aiutarlo a
risolvere la situazione. Ci riesce quasi, quando la psicolabile
lancia un attacco speciale: Magikarp, scelgo te!
La psicolabile porta in
una stanza un bruciatore per incenso, che emana un profumo
afrodisiaco che fa effetto solo sugli uomini. Il tutto, mentre lei
sta avendo un'ovulazione.
In pratica, il piano
malefico è quello di farsi possedere da Kai per rimanere incinta, in
modo tale da non potersi più tirare indietro sul loro matrimonio.
Lui riesce a trattenersi,
fa finta di violentarla perché così il maggiordomo/cameriere/balia
di Kai che sta ascoltando tutto, per trarre in salvo la sua amata,
gli può dare i codici del conto congelato e ritornare a pagare le
spese scolastiche del genio.
Livello di seghe menali:
verso l'infinito e oltre.
Pericolo scampato per
tutti, la coppia di imbecilli torna ad essere sessualmente
disturbata, gli psicopatici perdono, la psicolabile va a studiare
medicina in America e il cameriere/maggiordomo/balia la segue perché
è troppo innamorato di lei e non può più nascondere il forte
sentimento che prova.
Tutti contenti, dicevo,
quando a scuola succede qualcosa di grave: un Honey ricco si ribella
e istituisce il proprio masterato con il fiore della sua famiglia,
quella del crisantemo rovesciato.
Figata.
Comincia a fare
propaganda sul fatto che il sistema degli Honey è sbagliato, perché
le persone così sono usate, non c’è il rispetto per gli altri
e i Master sono, fin troppo spesso, dei prepotenti arroganti che non
combinano nulla.
Ma questo difensore dei
diritti umani non poteva saltar fuori, all’incirca, alla ventesima
pagina del primo volume?
No, altrimenti non
potevamo farci la marmellata di castagne.
Tutti sono arrabbiati,
perché a quanto pare hanno tutti instaurato delle relazioni
dominatore/dominatrice - schiava/o. Il genio si dispera, perché non
sa come potrà fare per farsi importunare dal suo adorato Kai, perché
se non si vedono in classe a scuola, come faranno? Quesito tanto
importante quanto stupido, visto che in tutte le pause si appartano
nello stanzino del bidello per dare sfogo ai loro impulsi
adolescenziali e nei pomeriggi, lui porta la sua schiava a casa in
limousine.
Anche io mi preoccuperei
sul quando vedersi.
Il ribelle scende a
patti: vengono programmati degli esami e se tutti i Master li
superano, allora potrà essere riportato il sistema di schiavitù.
L’unico della classe
dei nove fiori da convincere a partecipare a questi testi è...
(suspance) il pirla in kimono! Yeeeee!
Ma indovinate chi va a
casa sua per convincerlo? Sì, è proprio il genio! Quella che era
stata violentata dal pirla! Effettivamente anche io ci sarei andata.
Con la sua faccia dolce e
pura dice “Tranquilli, ci penso io!”. Occhiolino. Sorrisone a
centoquarantamila denti. Gioia.
Parte per la missione e
torna vincitrice: il pirla accetta di partecipare alle verifiche.
Fanno gli esami, non
tutti li passano, ma il ribelle in realtà sta solo eseguendo gli
ordini di suo padre e non vuole abolire gli Honey, perché lui,
quando era un Honey, voleva tanto bene al suo master.
Livello di omosessualità
latente: alle stelle.
Trucca i risultati per
ripristinare il regolamento degli Honey, suo padre lo sgama a bomba e
alla fine, indovinate: suo padre, nonché direttore della scuola, si
era inventato la storia dell’abolizione del sistema schiavistico
per far comprendere ai Master, quanto siano importanti i loro
sottoposti!
EEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!
Scherzone! Ci eravate cascati, eh? Guardate che facce! Ma vi stavamo
prendendo in giro! E tutto finì a tarallucci e vino…
… Finchè.
Un giorno Kai decide di
presentare ai suoi il genio, come sua fidanzata ufficiale. Lei, però,
è una bovara di quarta categoria, che non sa mangiare gli scampi e
infatti, ne fa volare uno dal piatto direttamente sulla faccia del
futuro suocero: bon ton uguale a zero.
Per non farla sentire a
disagio, anche Kai spara in faccia a suo padre uno scampo: sono
proprio uniti nel destino e nell’idiozia!
Il padre si scusa e va a
cambiarsi, la madre di lui, che fino a due secondo prima sorrideva
come un’inebetita Miss America, svela una nuova espressione:
rabbia.
Si rivolge al genio e le
dice che lei non può accettare che suo figlio stia con una ragazza
così maleducata, quindi o entro una settimana lei impara le buone
maniere e le sfoggia ad una festa da ricconi, o lei non la accetterà
mai come fidanzata del figlio.
Il genio rimane come la
merda: calda e immobile.
La coppia di deficienti
si adopera affinché lei impari tutta l’etichetta necessaria per
superare anche quest’ultimo ostacolo.
Arriva la sera della
festa, il genio fa gli onori di casa e si presenta a tutti gli
ospiti, quando la futura suocera arriva e le dice di seguirla:
panico; il genio, finalmente, si caga in mano. Dato che sicuramente
non sarà violata, si sente spaventata.
La madre di Kai la porta
in un corridoio, dove è situata una porta; la apre; si spalanca la
vista su una cucina.
La signora prende un
libro e glielo consegna e le dice: “Visto che sei stata tanto
brava, ti do il ricettario di tutti i piatti preferiti di Kai, così
glieli puoi cucinare!”.
Sgronda la felicità.
Cambio di scena: camera
da letto dopo il rapporto (ci tengo a sottolinearlo). Il genio, che
ha un aspetto più maturo, si alza dal letto e prepara la colazione;
chiama il gentiluomo, che vorrebbe ricominciare l’attività svolta
fino a poco prima. Lei fa la preziosa, lui va a fare colazione: è
finalmente il giorno del diploma (da quello che dicono) e il genio
dovrà togliere l’orecchino simbolo di proprietà.
Lui si diploma (sono
passati sei anni da quando è incominciato il manga e all’inizio,
loro avevano 15 anni) poi prendono un aereo e partono.
Chi lo legge, pensa
“ecco, adesso si schianta, perché una cosa così doveva per forza
avere un finale del genere! Deve essere così, come premio per chi ha
letto fino alla fine!”.
Purtroppo non c’è
nessun incidente aereo. Arrivano, semplicemente in un luogo per
sposarsi, attorniati da tutti i personaggi che con loro, hanno subìto
e seguito le loro vicende: quindi ci sono anche il pirla in kimono,
la psicolabile, il cameriere/maggiordomo/balia di Kai che nel
frattempo ha sposato la psicolabile (quindi è diventato il Sig.
Psicolabile), il Master dell’Honey ribelle e l’Honey ribelle.
Si sposano, dicevo, e
vissero tutti felici e contenti.
Tutti tranne me.
Se non l'avevate capito,
questo manga fa cagare nella maniera più totale. Se siete masochisti
(come lo sono stata io), leggetelo e poi magari, frustatevi:
aumenterà il piacere.
Non so chi sei che hai scritto questa cosa, ma ti adoro, sono scoppiata dalle risate, sono tre ore che rido senza fermarmi!!!
RispondiEliminaletto e ad ogni pagina mi chiedevo il perchè di tanto scempio. Lei violentata, lui che non batte ciglio, lei che comunque torna dal violentatore accettando un lavoro per comprare il regalo al suo lui ...e tanto altro . Son allibita. Peggio di Say, I love you .
RispondiEliminaNon so perché non ti piace questa manga ma a me è piaciuto molto però devo dire che ti ammiro molto hai il senso dell'umorismo.L'ho letto più di 10 volte e non ho smesso proprio di ridere
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