domenica 25 agosto 2013

Manga brutti - Honey X Honey Drops






Nella scuola privata Hojo High School,, si distinguono due categorie di studenti: i Master, ragazzi provenienti da famiglie facoltose e ricche e gli Honey, studenti di livello economico solitamente inferiore ai primi, che in cambio del pagamento delle spese scolastiche devono obbedienza ai loro Master e aiutarli ad arrivare al conseguimento del diploma, con esito eccellente.

I protagonisti sono Kai Renge, ricco e viziato rampollo di una famiglia agiata e Yuzuru Hagino, una ragazza semplice e modesta che viene costretta ad essere la Honey di Kai.
Anche se inizialmente la ragazza viene vista dal suo Master come un giocattolo da usare a piacimento, tra i due nasce l’amore. Questa è la trama.

Comincio dicendo che questo “manga” è una grandissima cagata. E metto manga tra virgolette, perché a farlo così sono capace anche io.
E con l’uso dei piedi.


Trovo varie recensioni di questo manga su internet, dove viene descritto come uno shojo dalle note molto forti, con temi profondi, diverso dalla classica storiella tra i banchi di scuola e decido di leggerlo.
Con sorpresa, già dalle prime pagine, ci sono mille colpi di scena.
Tutto comincia con il litigio tra i protagonisti, lei cameriera a bordo piscina di un grand hotel, ovviamente, mentre lui, cliente snob, che fa i capricci per pagare. Nella foga di tutto, lei cade in acqua, lui se la porta in camera in spalla, le dice di fare la doccia, dopo averla molestata verbalmente: segue gran sorrisone di lei che è tanto fortunata da aver trovato qualcuno che le permette di farsi la doccia.

Ora, quello che mi verrebbe da dire è “ma sei nata deficiente o è a causa di qualche malattia mentale sopraggiunta in seguito durante la tua vita di imbecille, che pensi col culo?” e “quale persona normale si farebbe la doccia nella camera d’albergo di un ricco stronzo che le fa capire apertamente che vuole bombarsela?”.
Cito testualmente quanto lui dice “Vuoi che ti molesti prima della doccia?”.
No, grazie. Segue calcio nelle palle.
Ma a quanto pare la nostra amica non è così intelligente, infatti un po’ irritata, come se le avesse detto di essere grassa, va in bagno sbattendo la porta.
E non la chiude a chiave.
Proprio un gran genio questa ragazza! Quale sarà il suo futuro: Harvard? Yale? Princeton? Università di Tokyo? La Normale di Pisa?
No, forse il suo quoziente intellettivo è troppo alto anche per la Normale di Pisa. D’altronde, la Normale di Pisa è normale. Lei è il top dell’intelligenza!

Dicevamo, lei indispettita si chiude in bagno, ma prima di chiudere la porta, sfoggia un sorriso a millecinquecentocinquanta denti che potrebbero illuminare Las Vegas e si lava. Appena finisce vede che lui la sta guardando.
Sì, guardando e non spiando come farebbe un pervertito per bene. La guarda direttamente, come a dire “sì, ti sto guardando e allora?”.
Un gentiluomo (colui che forse, alla morte della zia preferita della protagonista, prova a farsela. Non la zia, la protagonista).
Segue lotta con acqua, che è un’arma veramente formidabile, soprattutto quando la doccia ha quel gettino del cazzo debole debole.
Lui la prende e, slinguandole pesantemente l’orecchio, le mette un orecchino e le dice che ora lei è la sua schiava.

Eh?
Ah, è solo l'ennesimo manga di questa ceppa. Continuiamo.

A quanto pare, nella scuola che frequentano entrambi, c’è una classe particolare, chiamata “dei nove fiori”, dove posso farne parte solo gli esponenti delle famiglie più ricche e che hanno il cognome composto da un kanji che corrisponde ad un nome di fiore. Sono gli unici che possono avere un Honey e per affermare il loro diritti di proprietà sul/la povero/a malcapitato/a, devono metter loro un orecchino con il simbolo del fiore della famiglia.
Non bastava una pisciatina per segnare il territorio? Forse pareva brutto orinare sulle gambe della tipa. Vabbè.
No comment.

Il giorno dopo l’incontro casuale/sessuale/surreale tra i due protagonisti, in cui lei viene etichettata Honey, il genio va a scuola e ovviamente se ne frega del fatto che abbia quel coso all’orecchio e arriviamo al primo colpo di scena: lei è obbligata a fare l’Honey. Dai professori!
“Vabbè” – le dicono- “tanto poi la scuola è aggrati!”. Anche i suoi genitori sono d’accordo. Saranno genovesi.
Lei ci pensa e si convince. Ma le continue molestie del galantuomo la fanno dubitare sul voler continuare ad essere la sua schiava (sessuale).
Da tenere conto, che lui al momento ci gioca proprio, non se la bomba, all’incirca, fino al quinto volume (su otto).
Che tenacia!



Comunque, dicevamo che lei comincia ad essere titubante, le si insinua il seme della vergogna e un nuovo personaggio fa il suo ingresso: un altro riccone, che fa parte sempre della classe dei nove fiori e che tutti i fottuti giorni si veste in yukata o kimono.
Perché? Boh. A quanto pare, in Giappone, la divisa può essere anche un optional.

La new entry, Chihaya Yurioka, alias, il pirla in kimono, la tormenta dicendole che lui sarebbe un Master migliore di quel mongolo di Kai, che non la tratterebbe male e le parla di un’occasione irripetibile, per cui, potrebbe smettere di essere la Honey di Kai e diventare la sua.
Questa possibilità è l’Honey drops game : tutti gli anni, i componenti della classe dei nove fiori, insieme ai loro Honey, partecipano a questo torneo di basket e, il Master che arriva per ultimo, deve lasciare il suo Honey.

Bella merda.

Il genio si focalizza (e nemmeno con tanta difficoltà) sul fatto che deve giocare una latrina, così arriva ultima e può diventare la Honey del pirla in kimono.

Cominciano le partite, la lotta è serratissima, talmente serrata che ad un certo punto, una squadra in particolare, ricorre a dei mezzi impossibili per vincere: i componenti mettono un bomba nella palla da basket (in una situazione reale, qualcuno sarebbe morto e i colpevoli sarebbero stati arrestati) e poi, cercano di trarre in inganno il genio (oh! quanto è intelligente!) mascherando un armadillo da palla.
Se pensate di aver letto male, non preoccupatevi: ho scritto proprio un armadillo.
Ad un certo punto, il genio si rende conto di amare Kai, lo dice al pirla in kimono (che si incazza non poco) e si salvano dall’eliminazione, così lei può essere molestata ancora e ancora e ancora.
Qui, finalmente si scopre che il pirla in kimono non è mosso da amore nei confronti della povera e deficiente ragazza, ma dal fatto che lui ha sempre ammirato Kai e che il genio non fa altro che far peggiorare la sua reputazione!
Livello di omosessualità latente: (fortemente) percettibile.
Ovviamente, lui non si arrenderà.

Passano giorni felici di molestie, arriva il compleanno del genio e fa il suo ingresso un nuovo personaggio: Kajaka Shiryu, conosciuta anche come la psicolabile.

Convinta di essere la promessa sposa di Kai, vede com’è l’andazzo tra il genio e il gentiluomo e decide di prendere le redini della situazione: si trasferisce nella scuola frequentata dai due, ma nonostante anche lei sia di famiglia facoltosa, non può entrare nella classe dei nove fiori perché di fatto, non ha un kanji di fiore nel suo cognome e si fa aiutare dal pirla in kimono, diventando la sua Honey.

Ora, nel fumetto ci sono qualcosa come 5 volumi, se non esagero e non erro, di questa specie di trapezio isoscele amoroso. Non voglio raccontarlo tutto, perché mi sale un conato di vomito alla gola, quindi mi soffermo solo sui punti salienti.

La squadra pirla in kimono - psicolabile cominciano ad avere la meglio, aiutati anche dal cameriere/maggiordomo/balia di Kai, segretamente innamorato della psicolabile e che quindi farebbe di tutto per lei (il trapezio isoscele amoroso diventa un pentacolo amoroso; pentacolo, sì, non pentagono, perché solo una mente maligna e scoordinata potrebbe architettare tutto questo): viene congelato il conto di Kai, i suoi se ne vanno all’estero e nessuno paga la retta del genio.
Risultato 1-0 per il team delle psicopatologie.

Il pirla in kimono fa pressioni sul genio dicendole di essere la sua Honey, in quanto, non è più Kai a pagarle le rette scolastiche, ma lui.
Cerca di violentarla a scuola e non ci riesce per puro culo; riesce a portarsela a casa con una scusa del cazzo (lui le ruba l’anello che Kai ha preso per lei alle macchinette) e lì succede il fattaccio: il pirla in kimono la violenta in modo strano, con del sesso orale, e le fa un succhiotto tra le gambe per ogni volta che lei ha raggiunto il lieto fine; gliene fa circa dieci.



Piccola parentesi su quanto lei abbia cercato di difendersi: mentre lui le praticava il tutto, le teneva entrambe le braccia con una sola mano. Due braccia, una mano. Sembra il continuo di 2 girls 1 cup.

2-0 per gli psicopatici.

Il genio è disperato, Kai cerca di mettersi in contatto con suo padre, il quale, visto che ha sposato la sua Honey del liceo, probabilmente potrebbe aiutarlo a risolvere la situazione. Ci riesce quasi, quando la psicolabile lancia un attacco speciale: Magikarp, scelgo te!

La psicolabile porta in una stanza un bruciatore per incenso, che emana un profumo afrodisiaco che fa effetto solo sugli uomini. Il tutto, mentre lei sta avendo un'ovulazione.
In pratica, il piano malefico è quello di farsi possedere da Kai per rimanere incinta, in modo tale da non potersi più tirare indietro sul loro matrimonio.
Lui riesce a trattenersi, fa finta di violentarla perché così il maggiordomo/cameriere/balia di Kai che sta ascoltando tutto, per trarre in salvo la sua amata, gli può dare i codici del conto congelato e ritornare a pagare le spese scolastiche del genio.

Livello di seghe menali: verso l'infinito e oltre.

Pericolo scampato per tutti, la coppia di imbecilli torna ad essere sessualmente disturbata, gli psicopatici perdono, la psicolabile va a studiare medicina in America e il cameriere/maggiordomo/balia la segue perché è troppo innamorato di lei e non può più nascondere il forte sentimento che prova.

Tutti contenti, dicevo, quando a scuola succede qualcosa di grave: un Honey ricco si ribella e istituisce il proprio masterato con il fiore della sua famiglia, quella del crisantemo rovesciato.
Figata.

Comincia a fare propaganda sul fatto che il sistema degli Honey è sbagliato, perché le persone così sono usate, non c’è il rispetto per gli altri e i Master sono, fin troppo spesso, dei prepotenti arroganti che non combinano nulla.
Ma questo difensore dei diritti umani non poteva saltar fuori, all’incirca, alla ventesima pagina del primo volume?
No, altrimenti non potevamo farci la marmellata di castagne.

Tutti sono arrabbiati, perché a quanto pare hanno tutti instaurato delle relazioni dominatore/dominatrice - schiava/o. Il genio si dispera, perché non sa come potrà fare per farsi importunare dal suo adorato Kai, perché se non si vedono in classe a scuola, come faranno? Quesito tanto importante quanto stupido, visto che in tutte le pause si appartano nello stanzino del bidello per dare sfogo ai loro impulsi adolescenziali e nei pomeriggi, lui porta la sua schiava a casa in limousine.
Anche io mi preoccuperei sul quando vedersi.

Il ribelle scende a patti: vengono programmati degli esami e se tutti i Master li superano, allora potrà essere riportato il sistema di schiavitù.
L’unico della classe dei nove fiori da convincere a partecipare a questi testi è... (suspance) il pirla in kimono! Yeeeee!
Ma indovinate chi va a casa sua per convincerlo? Sì, è proprio il genio! Quella che era stata violentata dal pirla! Effettivamente anche io ci sarei andata.
Con la sua faccia dolce e pura dice “Tranquilli, ci penso io!”. Occhiolino. Sorrisone a centoquarantamila denti. Gioia.
Parte per la missione e torna vincitrice: il pirla accetta di partecipare alle verifiche.
Fanno gli esami, non tutti li passano, ma il ribelle in realtà sta solo eseguendo gli ordini di suo padre e non vuole abolire gli Honey, perché lui, quando era un Honey, voleva tanto bene al suo master.
Livello di omosessualità latente: alle stelle.

Trucca i risultati per ripristinare il regolamento degli Honey, suo padre lo sgama a bomba e alla fine, indovinate: suo padre, nonché direttore della scuola, si era inventato la storia dell’abolizione del sistema schiavistico per far comprendere ai Master, quanto siano importanti i loro sottoposti!

EEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE! Scherzone! Ci eravate cascati, eh? Guardate che facce! Ma vi stavamo prendendo in giro! E tutto finì a tarallucci e vino…

… Finchè.
Un giorno Kai decide di presentare ai suoi il genio, come sua fidanzata ufficiale. Lei, però, è una bovara di quarta categoria, che non sa mangiare gli scampi e infatti, ne fa volare uno dal piatto direttamente sulla faccia del futuro suocero: bon ton uguale a zero.

Per non farla sentire a disagio, anche Kai spara in faccia a suo padre uno scampo: sono proprio uniti nel destino e nell’idiozia!

Il padre si scusa e va a cambiarsi, la madre di lui, che fino a due secondo prima sorrideva come un’inebetita Miss America, svela una nuova espressione: rabbia.
Si rivolge al genio e le dice che lei non può accettare che suo figlio stia con una ragazza così maleducata, quindi o entro una settimana lei impara le buone maniere e le sfoggia ad una festa da ricconi, o lei non la accetterà mai come fidanzata del figlio.

Il genio rimane come la merda: calda e immobile.

La coppia di deficienti si adopera affinché lei impari tutta l’etichetta necessaria per superare anche quest’ultimo ostacolo.
Arriva la sera della festa, il genio fa gli onori di casa e si presenta a tutti gli ospiti, quando la futura suocera arriva e le dice di seguirla: panico; il genio, finalmente, si caga in mano. Dato che sicuramente non sarà violata, si sente spaventata.
La madre di Kai la porta in un corridoio, dove è situata una porta; la apre; si spalanca la vista su una cucina.
La signora prende un libro e glielo consegna e le dice: “Visto che sei stata tanto brava, ti do il ricettario di tutti i piatti preferiti di Kai, così glieli puoi cucinare!”.

Sgronda la felicità.

Cambio di scena: camera da letto dopo il rapporto (ci tengo a sottolinearlo). Il genio, che ha un aspetto più maturo, si alza dal letto e prepara la colazione; chiama il gentiluomo, che vorrebbe ricominciare l’attività svolta fino a poco prima. Lei fa la preziosa, lui va a fare colazione: è finalmente il giorno del diploma (da quello che dicono) e il genio dovrà togliere l’orecchino simbolo di proprietà.
Lui si diploma (sono passati sei anni da quando è incominciato il manga e all’inizio, loro avevano 15 anni) poi prendono un aereo e partono.

Chi lo legge, pensa “ecco, adesso si schianta, perché una cosa così doveva per forza avere un finale del genere! Deve essere così, come premio per chi ha letto fino alla fine!”.
Purtroppo non c’è nessun incidente aereo. Arrivano, semplicemente in un luogo per sposarsi, attorniati da tutti i personaggi che con loro, hanno subìto e seguito le loro vicende: quindi ci sono anche il pirla in kimono, la psicolabile, il cameriere/maggiordomo/balia di Kai che nel frattempo ha sposato la psicolabile (quindi è diventato il Sig. Psicolabile), il Master dell’Honey ribelle e l’Honey ribelle.

Si sposano, dicevo, e vissero tutti felici e contenti.
Tutti tranne me.



Se non l'avevate capito, questo manga fa cagare nella maniera più totale. Se siete masochisti (come lo sono stata io), leggetelo e poi magari, frustatevi: aumenterà il piacere.

3 commenti:

  1. Non so chi sei che hai scritto questa cosa, ma ti adoro, sono scoppiata dalle risate, sono tre ore che rido senza fermarmi!!!

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  2. letto e ad ogni pagina mi chiedevo il perchè di tanto scempio. Lei violentata, lui che non batte ciglio, lei che comunque torna dal violentatore accettando un lavoro per comprare il regalo al suo lui ...e tanto altro . Son allibita. Peggio di Say, I love you .

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  3. Non so perché non ti piace questa manga ma a me è piaciuto molto però devo dire che ti ammiro molto hai il senso dell'umorismo.L'ho letto più di 10 volte e non ho smesso proprio di ridere

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