E senza fare nomi!
Sono proprio bella e brava.
Durante la stesura della mia ultima recensione, stavo giusto pensando che sarebbe stato il caso di inserire delle nuove etichette e quindi oggi mi sono detta "Perchè non queste?".
Detto, fatto.
Ieri dovevo prendere l'autobus per tornare a casa dopo aver portato la macchina dal carrozziere.
Premetto che non mi sono informata sugli orari del bus, contando sul mio fido cellulare e sul fatto che, solitamente, gli autobus passano una volta all'ora. Contavo che avrei aspettato massimo tre quarti d'ora, ma proprio nel caso più brutto.
Contenta per aver aver portato l'auto a riparare, mi reco presso la fermata del bus (a più di mezzo km di distanza) per controllare l'orario e aspettare il mio mezzo di trasporto.
Sono le 9.00.
Arrivata al bus stop, guardo l'orario del tabellone, vedo che il prossimo autobus è alle 10.37.
Ricontrollo l'orologio del cellulare, guardo di nuovo il tabellone degli orari. Comincio a sperare di aver sbagliato qualcosa con i miei occhi perchè non può essere possibile, secondo me, che passino due autobus a distanza di due ore l'uno dall'altro.
No.
Mi dico di aver sbagliato fermata, quindi ripercorro la strada verso la carrozzeria, la lascio alle mie spalle e proseguo verso un'altra fermata (a più di un km di distanza).
Guardo il tabellone. guardo l'orologio.
Il bus sarebbe passato alle 10.31. Differenza minima, visto che erano le 9.20.
Comincia a farsi largo dentro di me dello scontento per questa grossa mancanza: due autobus a distanza di due ore.
Spero ancora di sbagliarmi e guardo sul cellulare gli orari pubblicati all'interno del sito internet (da premettere che oggi, riprovando a scrivere la tratta che avrei dovuto fare ieri, mi viene comunicato dal sito che il luogo in cui abito non è esistente): la ricerca mi dà gli stessi orari pubblicati alle due fermate brutte del bus.
In quel momento, capisco che sono incazzata: orari del cavolo, sito del cavolo, fermate del cavolo e per di più, devo rimanere come una pirla alla fermata in mezzo al niente.
Decido, allora, di andare ancora avanti nella mia passeggiata e arrivare al centro abitato.
Cammina cammina, dopo dieci minuti, vedo passare un autobus, che mi accorgo essere programmato per andare verso casa mia. Provo a corrergli dietro ma l'autista o non mi vede o è un sadico di merda e non si ferma.
Morale della favola: cornuta, mazziata e pure appiedata.
Un grosso grazie per l'azienda locale di trasporto pubblico, che come al solito, non sa gestire una grandissima ceppa di niente.
Grazie.
Spero che guardiate un episodio di Peppa Pig e moriate tra sette giorni.
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